Tab Article
Andrea Gori, professione antropologo. Si occupa di bambini, si occupa di teche. Scappa da un mondo e tenta incessantemente di costruirne un altro. E per costruirlo trova un pezzo dei suoi ricordi, e poi un poco della madre e di quella volta che la vista che non respirava più, e poi, ancora, quel senso di vuoto a cui non sa ancora dare un nome, e quella paura, come si chiama, come la chiama? Quindi frammenti che cerca di analizzare, corpi che cerca di capire, e sempre la morte, lì a guardarlo. La stessa che morte che lui, con la sua perfetta ma cieca vista, non riesce a scorgere. E poi una delle teche cambia nome, non più cavia: bambino. E allora tutto cambia, forse.